Viviamo volta volta il combattimento che ritengo sia “cosa buona e giusta” di Adorare Gesù, solennemente esposto,  nel silenzio o di parlargLi. In occasione della giornata mondiale di preghiera del malato ci siamo ritrovato nella cappellina dell’Ospedale (appuntamento che si ripete ogni secondo sabato del mese). Il Cappellano prima, e il S. Padre poi durante la preghiera dell’Angelus, ci hanno fatto riflettere anche sulle nostre malattie spirituali causate dalla lebbra del peccato.

Coscenti del nostro stato, in molti, ci siamo accostati anche al Sacramento dell’Unzione degli Infermi.

Avremmo desiderato, che tutti i malati presenti e non fossero guariti, per la loro gioia e quella dei loro cari, ma non è stato così. Per loro ci siamo impegnati ad una vicinanza spirituale e dove possibile ad una presenza fisica per “toccarli”.

Con Fede abbiamo pregato e continuiamo a pregare:  “Signore se vuoi poi purificarmi” e subito ringraziamolo  perché con gioia risponderà alle nostre suppliche.

 

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