Mara

Carissimi Mario, Giovanna, Padre Tommaso e voi tutti amici che mi avete accompagnata in questo pellegrinaggio che da anni, ogni anno, mi porta a Medjugorje.

IL desiderio di andare a Medjugorje ha la sua origine nell’educazione che ho ricevuto dalla mia nonna materna.
Nella tradizione di famiglia si ritrovano i pellegrinaggi che la mia nonna in particolare faceva al santuario di Bocca di Rio. E’ proprio la mia amata nonna, testimone per me di una fede profonda respirata fino da piccola, che mi ha trasmesso un attrattiva per i luoghi di devozione Mariana.La prima volta che sono andata a Medjugorje ho avvertito una grande pace e ho avvertito la presenza di Maria che avevo già sperimentato a Lourdes e a Fatima ma non così forte come a Medjugorje dove ho continuato ad andare anche perchè lì trovo grande familiarità con Maria.
Fin dall’esperienza della prima volta ho potuto constatare, e poi le volte successive ho potuto verificare ,che Medjugorje è un occasione di ringraziamento.
In questo luogo di pace e di conversione ci si ritrova nel confessionale di getto e non si va via senza esserci riconciliati con Gesù ;una volta tornata a casa mi scopro sempre più decisa nel mio cammino di fede.
Nei messaggi di Maria si ritrova un abbraccio universale e si viene educati ad abbracciare tutti attraverso la preghiera come Lei ci indica.
Lì mi aspetto che “Dio si riveli, in questo mi aiuta Maria nostra speranza,strada misteriosa e sicura”.Grazie anche alla presenza dei compagni di pellegrinaggio,si ritorna a casa con uno strascico dentro al cuore e si ha il desiderio di ritornare.
Si impara a pregare a Medju specie il rosario quotidiano che la pedagogia mariana ti indica, perchè Maria è maestra e portavoce di Suo Figlio. Sovente ci ricorda nei suoi messaggi “Io sono qui con voi perchè me lo permette mio Figlio e intercedo incessantemente per voi presso Dio”.