Cari Amici, anche quest’anno una lettera. Mi ero ripromesso di non scriverne più, ma le particolarissime circostanze di quest’ultimo pellegrinaggio mi hanno fatto riconsiderare la decisione. Volevo limitare la diffusione dello scritto a “pochi intimi”, a coloro che a mio parere avevano “lasciato il segno”, a coloro che con molta umiltà ed in silenzio avevano portato avanti il loro “lavoro”. Non intendevo essere esaustivo nel ricordare tutti quanti e gli esclusi non avrebbero dovuto aversene a male, come purtroppo era accaduto in una precedente mia lettera dove l’aver tralasciato un nominativo aveva di fatto provocato il risentimento della persona in questione. Intendevo procedere in ordine sparso, così come mi venivano in mente. Avevo pensato di iniziare con Donatella……. ma poi c’era quello e poi quell’altro e quell’altro ancora, e poi Tizio e Caio, e perché non lui o lei? ……..alla fine c’erano tantissimi nomi, troppi, veniva un romanzo non una lettera; e poi ciascuno di voi meritava almeno un capitolo di un libro se non un libro intero, certamente non le mie poche e povere righe. Sarò quindi breve, anzi brevissimo, e non vi invierò nuovi polpettoni. Volevo semplicemente ringraziare tutti quanti in un sol colpo, tutti quanti voi perché siete stati a dir poco

M. E. R. A. V. I. G. L. I. O. S. I.

Non fraintendetemi, non intendo pontificare giudizi, per belli che siano, perché non sono sicuro io quello che devo giudicare dell’operato ma bensì la nostra Madre Celeste: il mio è solo uno spontaneo motto del cuore di un sincero Grazie a tutti quanti! Come molti di voi sanno, quello di quest’anno è stato il settimo anno di pellegrinaggi organizzati per gli ammalati e i disabili. Ricorreva infatti l’ormai lontano 2002 ed eravamo partiti in solo 29 partecipanti; pochi, anzi pochissimi, ma fu comunque un bell’ inizio anche se i problemi prima della partenza e dopo il ritorno da Medjugorje non mancarono, senza dubbio meno drammatici di quelli occorsi quest’ anno. Ho imparato comunque una cosa apparentemente paradossale; se volete comprendere quanto la strada che state facendo sia buona, se non avete avuto particolari “segni” che vi abbiano indirizzato nel vostro cammino, se nella profondità della preghiera non siete riusciti ancora a cogliere la giusta ispirazione di conferma, non preoccupatevi, esiste un altro mezzo di discernimento: state infatti certi che Satana non dorme e che se per caso siete in procinto di intraprendere od avete già intrapreso qualcosa di buono egli farà sicuramente sentire il suo interessamento su di voi creandovi difficoltà improvvise quanto inaspettate. Tali “segni” in negativo vi faranno inequivocabilmente capire che siete sulla strada giusta. Senza saperlo anche Satana coopera al piano di Salvezza di Dio!! Non vorrei sembrare irriconoscente se non addirittura “blasfemo” dicendo che Satana risulta in apparenza molto più rapido e presente di quanto non lo siano Maria e Gesù che operano prevalentemente nel nascondimento; specialmente Maria, che accudisce ai nostri bisogni senza che spesso noi nemmeno c’è ne accorgiamo. Quando poi c’è ne accorgiamo…pianto e pentimenti tardivi per la nostra ingratitudine… ma anche lode a Dio perché abbiamo potuto così capire e superare le prove che ci erano state messe dinnanzi. Il discernimento diventa molto più problematico quando il male colpisce gli innocenti che ci stanno attorno. E’ allora che la nostra mente vacilla, che salgono i dubbi, i tanti perché senza risposta. Questo è un grande mistero, non esistono facili risposte a meno che non si riparta dalla Croce di Gesù, dall’ innocente per antonomasia, dall’ agnello immolato che si è sacrificato per tutti noi. Allora capiamo che se questo mondo va ancora avanti è solo perché ci sono ancora tanti piccoli agnelli immolati che si sacrificano per gli altri, talvolta addirittura inconsapevoli vittime di un piano d’amore che non si riesce ad abbracciare razionalmente: qui inizia ad operare la Fede nel chiaroscuro della nostra anima. Se questo è il metro di discernimento (con un poco di humour aggiungerei che fortuna questo non è stato il solo!), il pellegrinaggio di quest’anno ha superato di gran lunga tutti i precedenti e sembra voler aprire la strada a future Grandi Cose che Maria ha preparato per tutti noi: la memoria corre comunque alle ultime tre “vittime”, a coloro che il colpo di coda del nemico del genere umano, quel terribile fendente lanciato al termine del pellegrinaggio, ha duramente colpito e mi riferisco a Mariella, Mario e Giovanni. Satana non poteva sopportare che a Medjugorje la “Sofferenza” da lui provocata negli anni su tanti di noi fosse stata tramutata in pura “Gioia”, un’umiliazione troppo grande da digerire, una plateale sconfitta da vendicare. Ma la sua ira ha finito per farci accomunare ancora di più, per farci sentire tutti quanti fratelli in Cristo riuniti al capezzale delle “vittime” del suo furore, letti di ospedale diventati altari di comunione. Aggiungo a questo breve scritto alcune foto. Una in particolare, scattata da Gianfranco nella sua solitaria visita a Mostar mi ha colpito profondamente: una foto d’autore che a mio avviso meriterebbe pubblici riconoscimenti. Vedendo i fondi di un edificio distrutto dalla terribile guerra di Bosnia, vedendo quelle tramezze di alluminio sfregiate dalle raffiche di tanti strumenti di morte, in esse Gianfranco vi ha riconosciuto la Croce. Credo che ogni ulteriore commento risulti superfluo e fuori luogo! Un abbraccio ed un arrivederci a tutti quanti, a presto Costantino