Testimonianza Abramo Cimadamore (Medjugorje 17 – 23 agosto 2016)
A Mario e Giovanna
Nella vita è bello ringraziare chi ha permesso di vivere dei momenti fondamentali del proprio cammino di Fede e per questo ho deciso di scrivere qualche riga di ringraziamento perché per me è il modo più semplice ed autentico per farlo.
Vorrei innanzitutto complimentarmi per l’autenticità della Vostra fede, per l’umiltà con la quale servite il Signore e Maria nostra Madre celeste, per la gioia e la speranza che sapete trasmettere ai Figli che con voi si incamminano verso le strade che portano all’altra riva dell’Adriatico. E’ bello condividere esperienze, come questo pellegrinaggio, con persone che hanno una fede così nitida, cristallina e pulita come la vostra.
Già, la nostra vita terrena è proprio come un pellegrinaggio continuo, che spesso attraversa percorsi impervi, sassosi e ripidi, ma mantenendo nel cuore lo sguardo fisso su quella “croce“ si riesce a essere più forti di ogni ostacolo, di ogni dolore, di ogni sofferenza perché è proprio la nostra fede in Cristo che rappresenta la roccia sulla quale l’essenza della della nostra Vita terrena deve essere ben piantata. Senza uno sguardo intenso su quella croce siamo come una barca in balia del mare in tempesta, dove la barca è la nostra vita ed il mare in tempesta sono le ansie, le agitazioni, i tormenti dell’animo che tentano di affliggerci.
Più entriamo con il cuore nella “Parola del Signore“, più la nostra roccia è ben radicata su quella croce e più la nostra misera vita terrena diventa proiettata verso la “Vita Eterna“, meta ultima del nostro pellegrinaggio terreno ed unico, vero, autentico fine della vita di noi cristiani.
In un mondo ed in un momento storico in cui queste parole possono sembrare strane o astratte, è stato bellissimo poter condividere un pellegrinaggio con delle persone come voi, che concepiscono la loro vita come una missione nei confronti del “Signore“ e della nostra “Madre celeste“, forse perché consapevoli che in questo mondo siamo di passaggio proprio come dei Pellegrini e che la meta ultima è meravigliosa e rappresenta il dono più importante che il Signore ci possa dare. È proprio questa Vostra consapevolezza che dona gioia, pace e speranza a chi cammina insieme a voi.
Un’ultima nota su Don Gianfranco, un vero pastore, un pastore che durante il pellegrinaggio ha sentito sempre l’odore delle sue pecore (come direbbe Papa Francesco), curando minuziosamente gli aspetti spirituali del Pellegrinaggio e mettendosi sempre a disposizione dei Pellegrini.
Non posso che concludere con dei versi della Bibbia che echeggiano nella mia mente ogni mattina, appena mi sveglio: “Confida nel signore con tutto il tuo cuore, non affidarti alla tua intelligenza, riconoscilo in ogni tuo passo ed egli appianerà i tuoi sentieri“ (Proverbi 6, vers. 3-4). Ecco, confidiamo sempre nel Signore con la preghiera fatta con il cuore, riconosciamolo sempre nelle gioie e nei dolori ed egli appianerà quei sentieri impervi che portano alla Vita Eterna.
Un abbraccio fraterno,
Abramo Cimadamore